Prestiti con contratto a tempo determinato 2022
Come avere un prestito senza contratto indeterminato
Ottenere somme di denaro in prestito pur non avendo un contratto a tempo indeterminato è possibile? I prestiti con contratto a tempo determinato sono una realtà ed è bene approfondirne le caratteristiche se si vuole accedere al credito senza problemi.
A causa della crisi economica infatti sono sempre meno gli italiani che possono contare su un contratto di lavoro a tempo indeterminato. Situazione che ha portato banche e società finanziarie ad introdurre nella propria offerta delle soluzioni di prestito accessibili anche a chi è assunto a tempo determinato e ai cosiddetti lavoratori atipici.
I prestiti cambializzati per contratti a termine
Di prestiti con contratto a tempo determinato ne esistono diversi e tra questi è possibile annoverare i finanziamenti cambializzati.
Come funzionano di preciso? Ricordiamo prima di tutto che, a differenza dei prestiti tradizionali, si basano sul rimborso di cambiali, titoli esecutivi che possono essere convertiti in denaro a discrezione del cliente.
Il prestito cambializzato è considerato in molti casi l’ultima alternativa per accedere al credito, non a caso è accessibile anche senza la presentazione di una busta paga.
Si tratta di una particolare forma di prestito personale che prevede il rimborso delle rate tramite cambiali predatate. Titoli di credito che rappresentano quindi il metodo di pagamento.
Ed è proprio in virtù dell’utilizzo delle cambiali che gli istituti di credito sono disposti a concedere credito anche a chi ha una posizione lavorativa non proprio stabile. Questo perché le cambiali rappresentano una garanzia per la banca o finanziaria che concede il prestito.
In caso di mancato pagamento infatti l’istituto di credito può richiedere il pignoramento dei beni del debitore. Operazione che, grazie all’esecutività delle cambiali, avviene in tempi brevissimi. Non è infatti necessario attendere i tempi tecnici che sarebbero previsti per un tradizionale prestito personale.
Le garanzie per chi ha un contratto a termine
Chi vuole informarsi sui prestiti con contratto a tempo determinato e approfondire le peculiarità dei cambializzati in particolare deve soffermarsi sulle garanzie.
Per quale motivo? Perché è bene mettere in secondo piano l’idea secondo la quale le garanzie non sono necessarie per accedere a un prestito cambializzato.
Questo non è affatto vero, infatti i dipendenti devono vincolare il TFR, che non può essere toccato per tutta la durata del piano di ammortamento. I liberi professionisti, dal canto loro, devono presentare la titolarità di una polizza vita attiva da almeno due anni.
L’ultimo caso da considerare quando si parla di prestiti cambializzati riguarda i neo assunti, che devono presentare un terzo soggetto garante. Solitamente infatti banche e finanziarie non sono disposte a concedere prestiti in favore di dipendenti che non possono contare su una buona anzianità lavorativa.
Ragione per cui quanti hanno iniziato a lavorare da poco devono servirsi di un garante. Soggetto che deve impegnarsi a rimborsare le rate del prestito in caso di inadempimento da parte del beneficiario.
È necessario precisare però che l’intervento del coobbligato infatti è previsto solo se il debitore si trova in difficoltà. Il garante inoltre non può sostituirsi in modo permanente al beneficiario del prestito.
Ai fini dell’accesso al credito quindi è indispensabile che il reddito percepito dal richiedente risulti sufficiente a garantire il regolare pagamento delle rate di ammortamento. Questo a prescindere dalle risorse di cui dispone il garante.
La cessione del quinto e il contratto a tempo determinato
Quando si parla di prestiti con contratto a tempo determinato è inevitabile fare riferimento ai prestiti su cessione del quinto. Si tratta infatti di una forma di prestito molto diffusa nel nostro Paese che richiede la presenza di un contratto di lavoro dipendente. A differenza di quanto pensano in molti però la cessione del quinto è accessibile anche a chi ha un contratto a termine.
In tal caso, ovviamente, sarà possibile ottenere prestiti con importi relativamente bassi. I finanziamenti devono inoltre risultare estinguibili nell’arco di vigenza del contratto di lavoro.
Come suggerisce il nome, i prestiti su cessione del quinto prevedono rate detratte direttamente dalla busta paga del beneficiario. La rata mensile inoltre non può eccedere la quinta parte (20%) dello stipendio netto mensile. Il tasso d’interesse è fisso e il piano di rimborso può estendersi al massimo per 120 mesi.
Per quanto riguarda le garanzie, data la sua particolare struttura la cessione del quinto richiede la presenza di un reddito fisso. La busta paga però non è l’unica garanzia richiesta.
Questi finanziamenti infatti trovano un’ulteriore forma di garanzia nel TFR maturato dal lavoratore. In caso di mancato pagamento delle rate infatti l’istituto di credito può rifarsi sul Trattamento di fine rapporto, che rimane vincolato per tutto il rimborso.
Sebbene la cessione del quinto sia accessibile anche con contratto a tempo determinato, quanti sono assunti da poco potrebbero vedersi rifiutare la richiesta se il TFR maturato risulta troppo basso.
La polizza
Rimanendo in tema di garanzie, la normativa vigente prevede la sottoscrizione di una polizza assicurativa a protezione del prestito. La copertura deve riguardare sia il rischio vita che il rischio impiego.
La polizza viene concessa da una compagnia di assicurazioni che si riserva di valutare la posizione lavorativa del richiedente. In alcuni casi la compagnia può anche scegliere di valutare la situazione finanziaria dell’azienda presso la quale è assunto il lavoratore.
Ovviamente nel caso in cui la compagnia decida di non concedere la polizza, la banca non erogherà il finanziamento. Ricordiamo in ogni caso, che l’assicurazione copre solo nel caso in cui il lavoratore muoia o perda il posto di lavoro lasciando un debito superiore all’entità del TFR.
Prestiti su pegno
Chi non se la sente di richiedere somme di denaro a banche e società finanziarie ed è alla ricerca di un’alternativa valida riguardante i prestiti con contratto a tempo determinato può fare riferimento al credito su pegno.
In questo caso l’unica garanzia è un bene prezioso mobile che viene valutato da un professionista esperto. Sulla base dell’esito si procede all’erogazione del prestito. Il bene, ovviamente, resta impegnato fino alla fine del rimborso.
Il cliente, una volta terminato il pagamento delle rate, può ritirare il bene presentando una polizza al portatore.
La somma finanziabile viene definita solo dopo la valutazione del bene. Il tasso d’interesse è fisso, ma solitamente poco competitivo. Per quanto attiene la durata del rimborso, solitamente i prestiti su pegno non durano più di 12 mesi.
Chi li concede? Sono pochi gli istituti di credito che erogano prestiti personali su pegno. Tra questi ricordiamo Unicredit. Per conoscere l’elenco completo degli istituti che erogano prestiti su pegno vi invitiamo a consultare il sito ufficiale dell’ente Assopegni.