Prestiti a pensionati invalidi civili: come si può ricevere credito
I prestiti a pensionati invalidi civili non comprendono la cessione del quinto. Questa soluzione di credito al consumo, infatti, non consente d’intervenire sull’ammontare dei trattamenti d’invalidità. Tale scenario può rivelarsi problematico di primo impatto. Se però si approfondiscono le cose è possibile trovare altre opzioni utili. Ecco quali sono.
Prestiti a pensionati con invalidità civile: il finanziamento cambializzato
Chi cerca prestiti a pensionati invalidi civili può fare riferimento ai finanziamenti cambializzati. Prodotti basati sulla firma di titoli esecutivi, permettono di accedere al credito anche senza busta paga.
I titoli esecutivi appena citati sono appunto le cambiali. Tra le loro caratteristiche principali è possibile ricordare il valore forzoso. Cosa implica? La possibilità per la realtà creditizia di rivalersi sui beni del cliente insolvente senza passare preventivamente dal giudice.
Prestito cambializzato: a quanto corrisponde il tasso e cosa serve per richiederlo
Entriamo ancora più nel dettaglio dei finanziamenti cambializzati, riferimenti utili quando si parla di prestiti a pensionati invalidi civili, parlando del tasso d’interesse.
Il valore in questione è fisso per tutta la durata del piano di rimborso. Essendo i finanziamenti cambializzati accessibili anche a chi non ha busta paga o risulta iscritto alla Crif, è un po’ più alto rispetto a quello applicato agli altri prestiti.
A questo punto non resta che ricordare cosa serve per richiedere il prestito cambializzato. Nel caso dei pensionati invalidi è sufficiente la presentazione di una polizza vita attiva da almeno due anni.
Prestiti con garanzie alternative: cosa sapere prima di richiederne uno
Quando si parla di prestiti a pensionati invalidi, bisogna prendere in considerazione anche le soluzioni con garanzie alternative. Che cosa implicano?
La possibilità di accedere al credito con garanzie di solvibilità diverse dall’assegno d’invalidità, che abbiamo già detto essere intoccabile. Ecco quindi che si possono prendere in considerazione gli immobili di proprietà, i pacchetti di titoli azionari od obbligazionari, gli assegni divorzili.
Da specificare è che l’iter per questi prestiti è spesso macchinoso e che le realtà creditizie tendono a preferire le richieste che arrivano da chi ha una pensione normale.
Credito su pegno: pro, contro e funzionamento
Un’altra soluzione da citare nell’ambito dei prestiti a pensionati invalidi civili è il credito su pegno. In questo caso non conta la posizione lavorativa o pensionistica del cliente.
Basta che il suddetto impegni un bene prezioso di sua proprietà, che può essere un gioiello o un quadro. Questo viene fatto valutare da un perito. Sulla base del suo parere si procede all’erogazione della somma. Al cliente spetta il compito di rimborsarla a rate.
Una volta terminato il processo può riscattare il bene presentando un’apposita polizza al portatore. Da ricordare è che questi prestiti possono durare dai 3 ai 12 mesi e che le realtà creditizie applicano interessi e spese di custodia.