Perché ricorrere al consolidamento debiti cattivi pagatori
Come funzionano i prestiti per consolidamento debiti
Quando si parla di consolidamento debiti cattivi pagatori si fa riferimento a prodotti pensati per semplificare la gestione del bilancio familiare. Trattandosi di prodotti dedicati ai cattivi pagatori, questi prestiti di consolidamento sono accessibili a quanti hanno avuto problemi nel rimborso di un vecchio prestito.
Si tratta di un finanziamento che permette di eliminare i finanziamenti in corso e sostituirli con un nuovo prestito. In questo modo la gestione dei pagamenti si semplifica sensibilmente. Invece di dover corrispondere diverse rate infatti sarà necessario pagare una sola rata mensile.
Ma la semplificazione dei pagamenti non è l’unico vantaggio legato ai prestiti consolidamento debiti cattivi pagatori. La presenza di una sola rata mensile infatti consente di alleggerire i pagamenti. Questo perché tale rata può essere più leggera rispetto ai pagamenti periodici altrimenti dovuti.
Allo stesso tempo, la sottoscrizione di un nuovo prestito consente di allungare il periodo previsto per il rimborso del debito. Ma vediamo nel dettaglio quali sono le condizioni del consolidamento debiti cattivi pagatori.
Caratteristiche dei finanziamenti
Noto anche come rifinanziamento, il consolidamento debiti è lo strumento creato da banche e società finanziarie al fine di agevolare i clienti che hanno già in corso prestiti o mutui. In altre parole, è la soluzione ideale per chi ha sottoscritto vari finanziamenti e ora non riesce più a far fronte al pagamento di tutte le rate.
Ipotesi in cui il soggetto può richiedere un finanziamento unico. Lo scopo è quello di semplificare i pagamenti, ottenendo una sola rata mensile da corrispondere. Come già accennato, il prestito per il consolidamento dei debiti consente di ridurre i pagamenti periodici e allo stesso tempo di allungare i tempi per il rimborso dei debiti contratti in passato.
Ma quali sono le caratteristiche dei prestiti per il consolidamento debiti cattivi pagatori? Si tratta di finanziamenti che rientrano nella categoria dei prestiti personali. Di conseguenza la durata del piano di ammortamento può arrivare anche fino a 120 mesi (10 anni).
Il tasso è fisso, mentre la somma finanziabile varia a seconda della capacità di rimborso del richiedente. Nel caso specifico dei prestiti per consolidamento debiti, alcune banche consentono ai beneficiari non solo di rifinanziare i debiti contratti, ma anche di ottenere nuova liquidità.
Denaro che può essere speso dal beneficiario come meglio crede, senza dover presentare giustificazioni di spesa o preventivi. Tuttavia la concessione di nuova liquidità non è sempre possibile e dipende soprattutto dal livello di indebitamento del richiedente.
Mutuo per consolidamento 2022
Per quanti sono alla ricerca di un finanziamento per il consolidamento debiti cattivi pagatori che consenta di ottenere anche nuova liquidità, il mutuo per consolidamento debiti rappresenta senza dubbio un’opzione da prendere in esame.
Quali sono i vantaggi di questo prodotto? A differenza di un prestito personale per consolidamento, i mutui per il rifinanziamento dei debiti consentono di ottenere nuova liquidità con importi anche elevati.
Questo perché trattandosi di mutui, tali finanziamenti sono garantiti dalla presenza di un’ipoteca sulla casa o su un altro immobile di proprietà. Ovviamente, anche il piano di ammortamento può risultare più elevato rispetto a quello previsto per i prestiti personali per il consolidamento debiti.
I mutui per consolidamento debiti cattivi pagatori possono infatti arrivare anche fino a un massimo di 30 anni. Il tasso è fisso e le rate di ammortamento hanno importo costante.
Prestiti per iscritti al CRIF
Ora che abbiamo visto quali sono le condizioni di prestiti e mutui per il rifinanziamento dei debiti, passiamo nel dettaglio le possibilità per chi è segnalato al CRIF come cattivo pagatore. Il consolidamento debiti per cattivi pagatori o protestati può essere assimilato a un tradizionale prestito personale.
Di conseguenza, la concessione del finanziamento è legata alla soddisfazione dei medesimi requisiti fissati per i prestiti personali. Mentre per i lavoratori dipendenti e autonomi che hanno un buon profilo creditizio è sufficiente presentare un reddito fisso dimostrabile, per quanti hanno avuto problemi con i passati finanziamenti le cose cambiano sensibilmente.
In tal caso infatti è necessario poter vantare delle garanzie reddituali o reali sufficienti a garantire il regolare rimborso delle rate di ammortamento. Per i lavoratori dipendenti o i pensionati è sufficiente lo stipendio o pensione.
La formula più utilizzata quando si di consolidamento debiti cattivi pagatori è rappresentata dalla cessione del quinto. Soluzione che consente al beneficiario di ottenere anche importi elevati. La rata mensile viene detratta direttamente dalla busta paga o dall’assegno pensionistico del beneficiario. Il tasso è fisso e il piano di rimborso può arrivare anche fino a 120 mesi.
Il principale vantaggio dei prestiti consolidamento debiti cattivi pagatori su cessione del quinto è rappresentato dal fatto che non sono richieste ulteriori garanzie. Ai fini della concessione del prestito sono infatti sufficienti un reddito dimostrabile (pensione o busta paga) e la sottoscrizione di una polizza assicurativa obbligatoria.
Per i lavoratori dipendente vige anche l’obbligo di bloccare il TFR, che non risulta accessibile al lavoratore fino alla totale estinzione del debito.
Cattivi pagatori autonomi
I lavoratori autonomi che sono iscritti alle liste del CRIF o che hanno subito un protesto non possono però ricorrere ai prestiti per consolidamento su cessione del quinto. In tal caso quindi è necessario ricorrere ad un’alternativa che tuteli la banca abbastanza da fargli concedere il finanziamento.
Una soluzione senza dubbio interessante è rappresentata dai prestiti con cambiali. Linee di credito che consentono di ottenere denaro ricorrendo alla presenza di cambiali predatate che corrispondono alle rate di ammortamento.
Grazie alla presenza delle cambiali, la banca o finanziaria che concede il prestito è tutelata anche in caso di insolvenza. Ipotesi in cui l’istituto di credito ha la possibilità di richiedere il pignoramento dei beni del beneficiario.
Sebbene si tratti di finanziamenti rientranti nella categoria dei prestiti personali, è molto difficile ottenere prestiti cambializzati con durata superiore a 7 anni. Tuttavia ricordiamo che l’ultima parola spetta sempre all’istituto di credito.