Cessione doppio quinto dello stipendio: condizioni e requisiti
Prestito con delega o cessione del doppio quinto
I lavoratori dipendenti che hanno in corso un prestito su cessione del quinto possono affiancare al finanziamento un contratto di delega di pagamento. Si tratta di una forma di finanziamento che permette di cedere un ulteriore quinto dello stipendio al fine di aumentare la somma finanziabile.
Le condizioni per il rimborso del credito ricalcano quelle previste per la cessione del quinto. La delega di pagamento però non si presenta come un diritto del lavoratore, ragione per cui il datore di lavoro può rifiutarla.
Cosa sapere sul prestito con delega di pagamento 2022
La cessione del quinto è una delle soluzioni di prestito personale maggiormente accettate da banche e finanziarie. Non sempre però la cessione del quinto è una formula adeguata a rispondere alle esigenze del richiedente, soprattutto quando si ha bisogno di importi particolarmente elevati. In questi casi però è possibile ricorrere alla cessione doppio quinto.
Nota anche come prestito delega, la cessione doppio quinto ricalca le condizioni della cessione del quinto. Prevede quindi un rimborso tramite rate mensili decurtate direttamente dalla busta paga.
La principale differenza tra i prestiti delega e la cessione del quinto è rappresentata dalla rata mensile. Per la cessione del quinto la rata mensile non può eccedere la quinta parte dello stipendio netto mensile del richiedente. I prestiti delega invece prevedono una rata massima pari al 40% dello stipendio netto mensile percepito dal richiedente.
Condizioni del prestito delega
In altre parole quindi quanti scelgono di sottoscrivere un prestito con delegazione di pagamento possono cedere fino a due quinti dello stipendio. È questa la ragione per cui si parla di cessione doppio quinto.
Ma chi può richiedere questi finanziamenti? A differenza di quanto accade con la cessione del quinto, i prestiti delega sono accessibili solo ai lavoratori dipendenti in attività di servizio. Sono quindi esclusi dall’accesso al credito i pensionati, che possono invece beneficiarie della cessione del quinto.
Rientrano quindi nella platea dei beneficiari sia i dipendenti pubblici che privati, a condizione però che siano titolari di un contratto di lavoro a tempo indeterminato.
Le rate hanno cadenza mensile e sono decurtate direttamente dalla busta paga del beneficiario. Il rimborso può estendersi per un massimo di 120 mesi, mentre la durata minima è fissata a 24 mesi. La restituzione del capitale concesso avviene ad opera del datore di lavoro, che si occupa di detrarre la rata dallo stipendio del beneficiario e versarlo alla banca mutuante.
Garanzie della cessione del doppio quinto
Ai fini dell’accesso al credito è necessario sottoscrivere una polizza assicurativa obbligatoria. La normativa vigente prevede infatti la stipula di un’assicurazione obbligatoria che copra sia il rischio vita che il rischio impiego.
Solitamene per la concessione di un finanziamento di questo tipo banche e finanziarie richiedono anche un’anzianità di servizio minima. Il TFR accantonato viene inoltre utilizzato come garanzia in caso di insolvenza.
Ricordiamo infine che mentre i prestiti su cessione del quinto si configurano come un diritto dal lavoratore, la cessione doppio quinto non lo è. I dipendenti che desiderano richiedere il finanziamento devono quindi ottenere l’approvazione del proprio datore di lavoro.