Quando decade un prestito non pagato
Quando decade un prestito non pagato?
Quando accende un prestito presso un istituto di credito, questo effettua preventivamente tutta una serie di controlli volti a verificare la capacità di restituire la somma di denaro richiesta (più gli interessi) da parte del richiedente.
In pratica l’ente creditizio si preoccupa di controllare, che il soggetto a cui viene erogato il prestito possa pagare tutte le rate previste per il rimborso della somma prestatagli.
Nonostante le verifiche che possono essere compiute da chi concede il finanziamento, talvolta può accadere che il debitore non sia più in grado di pagare le rate e quindi di restituire il denaro.
Cosa succede se un debitore non paga più le rate di un prestito?
In Italia esiste un unico caso che comporta l’arresto di un debitore insolvente nei confronti di un istituto che eroga prestiti, si tratta della cosiddetta “insolvenza fraudolenta”.
Questo reato si configura quando una soggetto, pur essendo a conoscenza dell’impossibilità di restituire la somma di denaro ottenuta come forma di finanziamento, sottoscrive ugualmente il contratto.
Può essere il caso, di un dipendente che sa che a breve verrà licenziato e non comunica questa importante informazione all’ente di credito.
Per tutti gli altri casi di insolvenza è previsto solo (si fa per dire) il pignoramento dei beni e dello stipendio.
Prescrizione crediti per i prestiti tra privati
Quando si parla di prescrizione prestito è necessario spendere qualche parola anche per i prestiti tra privati. La legge italiana consente infatti la concessione di prestiti non solo da parte di banche e società finanziarie, ma anche da parte di soggetti privati. Finanziamenti che devono essere sottoscritti sotto forma di contratto di mutuo.
Ma come funziona la prescrizione per i prestiti tra privati? In linea di massima quando si parla di prescrizione, per i prestiti tra privati vige la regola generale della prescrizione applicata a tutti i rapporti contrattuali. I prestiti tra privati sono quindi considerati prescritti dopo 10 anni.
Fanno però eccezione i finanziamenti sottoscritti con i professionisti. Prestiti che sono soggetti ad un regime particolare, che prevede la prescrizione in 3 anni. Ricordiamo infine che nel caso in cui il soggetto prestatore rinunci alla restituzione del denaro, non gli sarà possibile tornare sui suoi passi.
In altri termini, se in un prestito tra privati il prestatore rinuncia, sottoscrivendo una specifica dichiarazione, alla restituzione non potrà più richiedere indietro il denaro e la prescrizione in 10 anni viene meno.
Quando decade un prestito non pagato?
I termini per definire prescritto un debito possono variare da caso a caso, anche se generalmente sono previsti dai 5 ai 10 anni.
Nel caso del mancato pagamento di rate di mutui, finanziamenti o prestiti la decadenza è decennale. Questo significa che per questa categoria di debiti la prescrizione si configura trascorsi 10 anni dall’ultima rata non pagata.
Il lasso di tempo è lo stesso anche per i finanziamenti erogati dall’INPS.
Durante questi 10 anni, l’istituto di credito ha tutto il tempo di recuperare la cifra che gli spetta.
La prescrizione di un prestito è disciplinato dall’art. 2946 del Codice Civile e prevede delle differenze (temporali) per alcune categorie di credito, ad esempio:
- 5 anni per i crediti ostentati per canoni di locazione, interessi, salari, trattamento di fine rapporto e pensione;
- 3 anni per i crediti derivanti da attività professionali;
- 2 anni per i crediti legati alla circolazione di veicoli;
- 1 anno per i crediti legati al versamento dei premi delle assicurazioni;
- 6 mesi per i crediti dovuti alle attività alberghiere.
Prima che sopraggiunga la data della prescrizione del prestito, il soggetto debitore riceve numerosi solleciti a pagare da parte dell’istituto di credito. In questi casi viene spesso coinvolta anche una società di recupero crediti. Si tratta di agenzie private che operano per via stragiudiziale e si occupano di invitare il debitore insolvente a pagare la somma dovuta, tramite raccomandate, solleciti telefonici e di persona al domicilio.
Inoltre un soggetto che non onora il prestito viene iscritto nel registro dei Sistemi di Informazione Creditizia, dove vengono annoverati tutti i debitori insolventi.
Esempio pratico
Se Luigi decide di chiedere un prestito ad un ente creditizio e questo gli viene concesso con durata quinquennale, ma dopo due anni dalla stipulazione del contratto Luigi viene licenziato e non è più in grado di rimborsare la somma di denaro ricevuta, cosa succede?
Dalla data del mancato pagamento inizia la decorrenza di 10 anni, durante i quali l’istituto di credito può esercitare il suo diritto di riscossione della somma di denaro data in prestito (più gli interessi).
In questo arco di tempo, l’ente può far valere i suoi interessi tramite il pignoramento di tutto quello che risulta essere di proprietà di Luigi. Allo scadere dei 10 anni, il prestito va in prescrizione e i beni di Luigi non possono più essere pignorati.
Tuttavia, questo lasso di tempo può essere interrotto dalla comunicazione di messa in mora, con questo stratagemma gli istituti di credito fanno partire la decorrenza dei 10 anni, necessari per la prescrizione, dalla data in cui è stata ricevuta la comunicazione dal debitore.