Prestito con finanziamento in corso

Posso richiedere un prestito se ho già in corso un altro finanziamento?

E’ possibile richiedere un secondo prestito per chi abbia già in corso un finanziamento di cui stia pagando le rate? Si tratta di una domanda di non poco conto, in un momento in cui la tenuta dei bilanci di molte famiglie continua a risentire della lunga crisi iniziata nel 2008 e degli effetti delle politiche di austerity decise dai governi per cercare di riportare sotto controllo i conti statali.

Si può richiedere un prestito avendone già in corso un altro. La risposta secca alla domanda di avvio è senz’altro positiva. Si può infatti chiedere un secondo finanziamento anche nel caso in cui si sia già alle prese con un prestito del quale si stanno pagando le rate.
Naturalmente è diversa la risposta se invece la domanda verte sulle reali possibilità che una richiesta di questo genere venga accolta dall’istituto creditizio cui ci si intende rivolgere. In tal caso, infatti, la banca o la finanziaria in considerazione provvederanno a fare una personale valutazione per poi dare la risposta definitiva.

Quali sono i fattori valutati dalla controparte?

Una volta che la controparte abbia ricevuto la richiesta, aprirà infatti una sua istruttoria nella quale cercherà di valutare una serie di informazioni che sono assolutamente dirimenti. Nel caso in cui il richiedente abbia già in corso d’opera un primo prestito, i fattori determinanti nella valutazione diventeranno in particolare due:

  1. il fatto che il richiedente non sia stato protagonista di ritardati o mancati pagamenti nei precedenti rapporti con il settore creditizio;
  2. il rapporto tra le entrate di cui può disporre mensilmente e l’importo che dovrà corrispondere sommando i due prestiti.

Per quanto riguarda il primo aspetto va sottolineato come nel caso il nominativo del richiedente compaia in uno dei tanti database in cui sono racchiusi quelli dei cattivi pagatori, le possibilità di vedere accettata la propria richiesta sono praticamente azzerate.
Nel secondo caso le imprese creditizie sono invece solite adottare una politica tesa con tutta evidenza a crearsi un margine di sicurezza. La domanda può infatti essere accettata nel caso in cui la parte di reddito destinata alla copertura delle rate non ecceda un quarto circa della capacità finanziaria del richiedente.

Un caso particolare: il doppio quinto

Come abbiamo visto, per accettare la richiesta di un secondo prestito occorre che la parte di reddito utilizzata per pagare le rate non vada ad oltrepassare il 25%. C’è però un caso molto particolare che costituisce una parziale eccezione in tal senso, ovvero il cosiddetto doppio quinto.
Non è infatti raro il caso in cui un lavoratore dipendente, che ha già in atto un prestito con cessione del quinto, decida di richiedere un secondo prestito, con la stessa formula. Sommando di conseguenza i due quinti si arriverebbe in totale al 40%, quindi ben oltre la soglia fissata negli altri casi.

Il consolidamento debiti

Occorre poi precisare che esiste una possibilità alternativa alla richiesta di un nuovo prestito, ovvero il consolidamento debiti. In pratica, quando si hanno già prestiti aperti di cui si stanno pagando le rate e si intende richiederne un’altro, si può optare per un accorpamento dei primi. Il vantaggio offerto da questa soluzione, non è soltanto in termini di razionalizzazione, ma anche di convenienza, in quanto dalla ristrutturazione del debito sortirà una nuova e unica rata più leggera e quindi maggiormente sostenibile. In cambio, l’istituto che accorda questa soluzione potrà allungare la durata del prestito, avendone un ritorno di carattere finanziario più consistente, anche se più diluito nel tempo. Anche in questo caso, però, occorre presentare alcune garanzie, in particolare il godimento di un contratto a tempo indeterminato e l’assenza del proprio nominativo dalle Centrali Rischi presenti nel nostro Paese.