CDP posticipa Assemblea su bilancio e rinnovo vertici
In questo breve articolo parleremo del CDP, cos’è, di cosa si occupa e perché negli ultimi giorni ha avuto gli onori della cronaca. Buona lettura.
Chi è CDP?
CDP è un acronimo che sta per Cassa e Deposito Prestiti.
Dal nome possiamo intuire che si tratta di un’Istituto finanziario italiano.
Affonda le sue origini nel 1850 e trova la sua sede principale a Roma.
Attualmente è controllata in maggioranza dal Ministero delle finanze, mentre la restante percentuale (14%) è suddivisa tra gli istituti di credito italiani.
Al momento è il terzo gruppo finanziario più importante d’Italia e possiede percentuali di aziende famosissime come ENI, Poste Italiane e Fincantieri.
Nelle sue casse ospita i risparmi postali dei cittadini, una cifra vicina ai 230 miliardi di euro.
L’insieme dei soci e il presidente, rappresentano il potere esecutivo dell’Istituto finanziario.
I 700 dipendenti invece non hanno alcun potere decisionale.
Di cosa si occupa?
La funzione primaria è quella di cedere prestiti ad aziende ed enti che hanno vinto appalti per la costruzione o l’ammodernamento di opere che portano un beneficio economico alla popolazione.
La maggioranza dei fondi viene stanziata per enti statali o parastatali impegnati in lavori che soddisfano i requisiti richiesti (portare un beneficio economico alla popolazione).
Lavora in due diverse metodologie.
La prima , definita “gestione ordinaria”, offre i suoi servizi per opere pubbliche, artistiche, impianti utili alla popolazione e bonifiche di terreni, per messa in circolazione di buoni fruttiferi postali.
Questa specifica sezione è visionata da un ente di vigilanza.
Quando si parla di “gestione separata” invece, l’Istituto utilizza i fondi messi da parte per la realizzazione delle opere pubbliche ed è il secondo modo di operare dell’Istituto.
Fino al 2003, l’Istituto serviva per anche per generare prestiti a lungo termine alle aziende e alle persone con tassi agevolati.
Ma dalla riforma questa cosa non è più stata possibile, poiché l’Istituto è stato trasformato in una società per Azioni e come tale può solamente erogare prestiti a tassi in linea con quelli del mercato.
Inoltre ogni operazione, non può essere organizzata a fondo perduto: ossia tutti i progetti devono portare un guadagno in percentuale alla somma investita.
Ultime novità
Settimana scorsa, il 20 di giugno, l’Istituto aveva in programma di rilasciare il documento inerente al bilancio dell’anno appena trascorso.
Questo non è avvenuto perché ci sarà un cambio di soci al vertice dell’azienda e prima che possono prendere poltrona, i profili vanno inviati alla sede centrale per essere visionati.
Ovviamente il controllo richiede del tempo vista l’importanza che riveste chi ha un ruolo nell’esecutivo.
Nei prossimi giorni, sarà stabilita una nuova data in cui verranno presentati i nuovi soci e sarà enunciato il bilancio.
Fonte interne rilevano che il bilancio è ottimo e lascerà tutti i soci molto soddisfatti di come è stato gestito il fondo nell’ultimo anno.
Gli addetti ai lavori hanno annunciato di aspettarsi un utile migliore a quello del 2006 che si fermo a 1,128 miliardi di euro.
L’incarico vacante più ambito risulta essere quello del Presidente. Al momento non ci sono notizie sul favorito ad ottenere tale mandato.