Abi, prestiti e mutui ancora in salita. Tassi a nuovi minimi storici
Nel periodico report redatto dall’Abi (Associazione Bancaria Italiana) relativo al mese di maggio 2022, viene enfatizzato il trend positivo di accesso a prestiti e mutui da parte degli italiani. In particolare, negli ultimi due anni, c’è stato un costante aumento del volume di prodotti creditizi destinati sia alle famiglie che alle imprese. L’Abi ha anche rimarcato come l’andamento positivo del settore sia trainato dai tassi di interesse particolarmente bassi praticati dagli istituti bancari sia per i prestiti che per i mutui. Aumentata anche la propensione al risparmio.
Tassi d’interesse a nuovi minimi storici
Continua ad essere positivo il trend di prestiti e mutui erogati a famiglie ed imprese. Secondo il report dell’Abi a maggio 2022 c’è stato un incremento del 2,3% nell’ultimo anno, proseguendo in quello che è una tendenza che si sta mantenendo costantemente in positivo negli ultimi 24 mesi. Focalizzando l’attenzione sui mutui erogati a favore delle famiglie, c’è un incremento del 2,6% dovuto parzialmente alla congettura economica positiva, seppure non in maniera eccessiva per quanto concerne il sistema Italia, e soprattutto grazie alla politica portata avanti dalle banche operanti sul territorio italiano. Infatti, gli istituti di credito stanno praticando ai propri clienti dei tassi di interesse particolarmente bassi per incentivare l’utilizzo dei mutui per acquistare casa e di conseguenza ottenendo il duplice obiettivo di rimettere in moto il mercato immobiliare. Non a caso a maggio 2022 siano stati registrati nuovi minimi storici sia per i tassi medi praticati per i prestiti pari al 2,64% e sia per quanto concerne il tasso medio per i mutui erogati per l’acquisto di abitazioni pari all’1,83%. Significativo anche il fatto che circa il 67% dei mutui stipulati dagli italiani prevedano il tasso fisso che evidentemente offre maggiori garanzie rispetto alle turbolenze del mercato a cui è collegato il variabile.
Galoppa il risparmio
L’Italia negli ultimi anni è stata spesso presa di mira a livello internazionale, per l’imponente debito pubblico accumulato. Un fardello pesantissimo che obbliga il popolo italiano a pagare ogni anno un lauto importo di interessi per ottenere il rifinanziamento del debito. Tuttavia, ci si dimentica che gli italiani sono storicamente anche un popolo di risparmiatori. Un’indole che, complice anche un miglioramento della situazione economica con tanto di seppur timida ripresa, è tornata a farsi sentire negli ultimi dodici mesi secondo il report dell’Abi. Nello specifico nel corso dell’ultimo anno solare, il risparmio complessivo degli italiani valutato attraverso varie tipologie di depositi come conto correnti tradizionali, conto deposito e tanti altri, è aumentato di 74,5 miliardi di euro ed ossia del 5,3% su base annua. Invece c’è una minore propensione a risparmiare attraverso strumenti a medio e lungo termine come obbligazioni (un calo di 53,7 miliardi di euro pari ad un clamoroso -17,1%). Incrociando i due dati, comunque il risparmio complessivo degli italiani è cresciuto dell’1,2% (oltre 21 miliardi di euro in più) e se si confronta l’attuale situazione con quella che si aveva nell’ultimo trimestre del 2007 ed ossia nel periodo pre crisi, si può apprezzare come nonostante le problematiche, gli italiani siano riusciti ad aumentare il risparmio di quasi 180 miliardi di euro per una complessiva sottoscrizione di ben 1728,4 miliardi di euro in prodotti di risparmio.