Il MIUR vuole lanciare i prestiti agli studenti
Il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca (MIUR), nell’ambito dell’Autorità di Gestione del Programma Operativo Nazionale Ricerca & Innovazione 2014 – 2020, sta valutando la possibilità di introdurre degli strumenti finanziari, ovvero dei prestiti agevolati, per sostenere gli studenti che intendono intraprendere percorsi di istruzione universitaria e post-universitaria. Tale strumento finanziario sarebbe rivolto soprattutto agli studenti provenienti dalle aree geografiche individuate nella Strategia Nazionale di Specializzazione Intelligente, cioè i residenti delle Regioni del sud che sono l’ obiettivo del Programma Operativo Nazionale.
Approfondimenti: prestiti per studenti.
In questo contesto il MIUR ha commissionato un questionario da somministrare agli studenti, con lo scopo di consultare le varie parti in causa e analizzare i reali bisogni del mercato e il valore da attribuire a tale strumento finanziario. Questi tipi di provvedimenti a sostegno degli studenti non sono certo una novità, ricordiamo che in paesi come gli Stati Uniti e il Regno Unito chiedere prestiti per accedere ai College ormai è pratica diffusa. Negli Stati Uniti, ad esempio, esiste la possibilità di richiedere prestiti federali elargiti dal governo o prestiti privati dispensati da istituti come banche, agenzie di credito, scuole e così via. Tendenzialmente i prestiti federali hanno tassi d’interesse più bassi che rimangono fissi nel tempo e non sono richieste grandi garanzie reddituali, inoltre con un prestito federale lo studente inizia a rimborsare il credito solo dopo aver conseguito la laurea, il problema di tali prestiti generalmente è che la somma elargita non riesce a coprire tutte le spese universitarie.
Mentre, per quanto riguarda i prestiti privati, le somme previste per il finanziamento sono più alte, ma allo stesso tempo le garanzie richieste riguardanti la situazione reddituale per accedere a questo tipo di prestito sono maggiori. Infatti, spesso è richiesta la presenza di un co-firmatario del contratto che ha il ruolo di garante. Inoltre, i tassi d’interesse per questi tipi di prestito sono più alti e sono soggetti a cambiare nel tempo.
In Italia attualmente ci sono diversi istituti di credito privati che in accordo con gli Atenei elargiscono dei prestiti agli studenti, evidentemente l’intenzione del MIUR, con l’avvio di questa indagine consultiva, è quella di affiancare a forme di finanziamento privato anche un finanziamento governativo che abbia un maggior vantaggio per gli studenti che volessero intraprendere un percorso educativo di tipo universitario.
L’ostilità dei sindacati studenteschi. L’iniziativa del MIUR ha suscitato non poche proteste da parte dei sindacati studenteschi che hanno invitato gli studenti a boicottare il test. I motivi di tale ostilità sono l’indubbia serietà scientifica del questionario proposto e la povertà e la diseguaglianza che un indebitamento precoce può generare.
I sindacati studenteschi ritengono che il questionario diffuso dal MIUR a cura della società privata PwC, non goda di una rilevanza scientifica in quanto tale questionario può essere compilato più e più volte da ogni singola persona rendendo il risultato della consultazione manipolabile. Inoltre, l’indebitamento precoce dei giovani studenti, in particolare quelli del sud cui è principalmente rivolta l’indagine del MIUR, a causa di una situazione economica di crisi e agli alti tassi di disoccupazione giovanile e d’instabilità lavorativa, porterebbe a un aumento della povertà e a un indebitamento a vita che evolverebbe in maggiore disuguaglianza, oltre ad indebolire il diritto allo studio.