Le nomine di Cassa depositi e prestiti slittano al 13 luglio
L’Italia è un Paese che, sin dal dopoguerra, ha cercato di trovare un terreno fertile sul quale provvedere al sostentamento e alla ricostruzione collettiva mediante istituti pubblici di natura statale. Nel corso degli anni tali enti hanno assunto una rilevanza particolare, sfuggendo in parte dal controllo centrale e assumendo una forma più moderna e dinamica con l’intento di andare incontro alle esigenze del cittadino che, proprio in materia economica, hanno le necessità più urgenti.
Cassa Depositi e Prestiti
Cassa Depositi e Prestiti è una società per azioni, quotata in Borsa, a capitale pubblico controllata per l’86% dal Ministero dell’Economia e per il restante 14% da molteplici fondazioni bancarie che si presentano esterne. L’assetto societario attuale, stabilito nel 2015, è caratterizzato da una struttura complessa che vede al vertice il consiglio di amministrazione, l’organo responsabile della politica della società, nominato dall’assemblea degli azionisti. Il CDA è composto da nove membri, integrati per la gestione del risparmio del Tesoro e postale, da rappresentanti di Regioni, Province, Comuni, un magistrato della Corte dei Conti, nominato in via diretta, e, ovviamente dalla figura del Direttore Generale. L’operato di questo importante organo viene verificato e controllato da ben quattro Comitati interni che svolgono una funzione deliberativa e consultiva soprattutto con riferimento alla delicata materia della Governance, anche attraverso un apposito Collegio Sindacale.
Il team è variegato e abbraccia diverse personalità che spaziano dall’area prettamente economico-finanziaria sino all’area legale, fornendo alle aziende, agli enti pubblici e al singolo cittadino un vero e proprio punto di riferimento nel campo dello sviluppo. Cassa Depositi e Prestiti, ad esempio, è la società per azioni che eroga i finanziamenti in caso di progetti di rilevanza pubblica definiti meritevoli per la collettività, come la costruzione di opere o l’aiuto concreto all’economia. Trattandosi dunque di una società che opera in un settore di estrema rilevanza per il benessere presente e futuro di una nazione, per un corretto svolgimento dei suoi compiti, necessita di una compagine sociale coesa ed operativa che possa offrire un’assistenza ottimale a coloro che ne fanno istanza.
Le nomine di Cassa Depositi e Prestiti
Come per ogni organo collegiale, anche Cassa Depositi e Prestiti periodicamente, come stabilito dal proprio statuto, deve provvedere al rinnovo di nomine e cariche onde consentire un naturale avvicendamento. Le nomine delle figure di vertice della società, seguendo il principio della prevalenza del controllo ministeriale, spettano al Ministero dell’Economia che, non avendo, secondo fonti ufficiali, provveduto a stilare una lista di nomi, ha preferito chiedere un rinvio per il 13 luglio, data in cui probabilmente si formulerà l’assetto definitivo.
Poichè con il deposito del Bilancio 2022 gli utili societari hanno ottenuto un incremento pari al 16%, si presenta probabile la nomina alla presidenza di Massimo Tononi, 54 anni, un uomo di esperienza già alla guida di Goldman Sachs e recentemente sottosegretario al Tesoro. Il valzer delle cariche si dimostra molto più combattuto con riferimento alla Direzione Generale in quanto vi sono numorose personalità che ambiscono a questo titolo, certamente dopo il 13 luglio tutto sarà molto più chiaro.